Bellacoopia – Pensa cooperativo
Durata: quattro incontri in classe più incontro di condivisione del progetto con il territorio (scuola, famiglie, associazioni, istituzioni).
Destinatari: alunni/e dai 16 ai 19 anni.
Progetti di simulazione d’impresa cooperativa rivolti alle scuole secondarie di secondo grado.
L’articolata iniziativa che il sistema della cooperazione realizza in collaborazione con le istituzioni scolastiche, ha lo scopo di stimolare nei giovani studenti creatività e responsabilità nella scelta dell’attività lavorativa, sviluppando una cultura di impresa solidale ed etica. Per arrivare a ciò è necessario utilizzare una metodologia partecipata che renda i ragazzi soggetti attivi, protagonisti del progetto da loro stessi individuato come utile al gruppo e al territorio. Cardine metodologico del progetto Bellacoopia è la didattica dell’ “imparare facendo”, lavorando per progetti.
“Agendo” all’interno di un progetto, non si impara solo quello su cui si sta lavorando, ma si mette in moto una serie di competenze settoriali e trasversali, che nascendo da un contesto sperimentale, trasformano il “saper fare” in una situazione specifica in “sapere” applicabile a contesti diversi. Si affermano anche nuove esperienze comunicative, di collaborazione e cooperazione, introducendo una pluralità di luoghi di lavoro e di esperienze anche uscendo dall’aula scolastica.
Dall’analisi dei bisogni e delle risorse, all’indagine di mercato, dalla stesura di un piano economico e dell’atto costitutivo e dello statuto alle elezioni del Consiglio di Amministrazione, i ragazzi diventeranno protagonisti.
Parlare di cooperazione ai ragazzi è importante anche perché, nell’immaginario giovanile – anche in regioni in cui si inciampa ad ogni dove in una cooperativa piccola o grande – la cooperazione non è una forma imprenditoriale conosciuta, e se è conosciuta, spesso se ne ha una percezione di marginalità. In realtà oggi sono più di 60mila le società cooperative attive in Italia.
Tra privatizzazioni spinte e abbandono di settori sempre più ampi del welfare, crescono nella nostra società bisogni che lo Stato ha rinunciato a soddisfare direttamente. Difficilmente questi bisogni attraggono imprenditori non cooperativi che non vi intravedono possibilità di cospicui guadagni. La formula cooperativa può effettivamente oggi essere una risposta non solo a pressanti necessità sociali, ma anche alle aspirazioni dei giovani di trovare una collocazione dignitosa in un settore all’interno del quale ci si possa sentire in qualche misura protagonisti.
Pubblicazioni:
Insegnare l’impresa cooperativa – Bellacoopia: un’esperienza di comunicazione con la scuola – Carocci 2005
Il percorso prevede la presa in carico da parte dei docenti delle attività da svolgersi fra un incontro e l’altro.